venerdì 10 febbraio 2012

Buon Enrico.

Buon Enrico, Farinello
Chenopodium bonus enricus
Pel di musç, pissjavon
Il nome Buon Enrico pare sia stato attribuito da Linneo in onore di Enrico IV di Navarra, protettore dei botanici e chiamato, appunto, dai francesi Le bon Enry. Il termine chenopodium deriva invece dal greco chen= oca e podion= piede per la forma delle foglie.
Pianta perenne, facilmente riconoscibile perchè la pagina inferiore delle foglie, al tatto, lascia sulle dita come una polvere di gesso. Presenta inoltre infiorescenze a spiga di colore rossiccio e fiori ermafroditi (sia maschio che femmina:stami e pistilli).
Cresce in prossimità dei casolari e delle malghe di montagna fino ai 2100 m., in terreni incolti concimati.
Può essere coltivato ed è conosciuto come spinacio di montagna e come orapo nell'appennino centrale.
In cucina si usa come sostituto dello spinacio, di cui presenta un sapore più " selvatico" ed è ricco di ferro, sali e vitamine. Combatte l'anemia, è un buon ricostituente, lassativo e depurativo ed emolliente.
Per il suo alto contenuto in acido ossalico è sconsigliato ai gottosi, alle persone sofferenti di reni, artrite e reumatismi. Come uso esterno, si applicano le foglie sugli ascessi, per favorirne la maturazione.
Per uso alimentare si utilizzano i germogli ed anche le infiorescenze immature come verdura cotta o soffritta in padella o come componente della "frite".
Gli è simile il Chenopodium album, con foglie di colore più chiaro e con le stesse proprietà.
E ora alcuni consigli di natura culinaria.
Gnocchi: Sbollentare il buon enrico in acqua salata, scolare. Frullare assieme a uova, farina, ricotta, noce moscata, sale. Preparare gli gnocchi e cuocerli in acqua bollente. Sciogliere del burro, assieme a qualche foglia di salvia, e versare sugli gnocchi ancora caldo, con una spruzzatina finale di formaggio stagionato.
Un mio amico ci aggiunge pure del brodo di pesce.
Mescedot: Sbollentare il buon enrico in acqua salata, scolare, tenendo da parte un pò di acqua di cottura. Aggiungere pane raffermo e lavorare il tutto finchè non si ottiene un impasto omogeneo. In padella rosolare l'aglio e quindi soffriggere pancetta o speck con, se gradito, peperoncino e sale. Unire all'impasto, facendo incorporare il tutto e servire caldo.

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